Sicurezza alimentare e dolcificanti non calorici, dibattito a Roma

Recentemente, si è tenuto un dibattito sull’effettiva pericolosità dei dolcificanti non calorici: prodotti sicuri a detta della comunità scientifica ma troppo spesso sospettati dai consumatori che, anche se silenti, preferiscono nella realtà consumarne il meno possibile.

Il dibattito, avvenuto in un incontro organizzato a Roma lo scorso 11 Gennaio dall’Associazione Italiana di Dietetica e nutrizione clinica in collaborazione con Nutrition Foundation of Italy, ha puntato l’attenzione prima di tutto sui consumi e sul sentire comune per poi continuare nell’analisi storica di questi prodotti in relazione alla sicurezza alimentare. L’attenzione sui dolcificanti in epoca recente inizia nel 2011 con l’analisi dell’EFSA 2011: l’autorità europea, ha condotto un’indagine proprio in considerazione delle precedenti valutazioni sulla sicurezza dell’aspartame, contenuto nei dolcificanti deducendo così il senso comune di “poca affidabilità” e sospetto nei confronti del prodotto.

Il professor Andrea Poli, nel dibattito tenutosi a Roma con il patrocinio del Ministero della Salute ha però colto l’occasione per proporre nuovi chiarimenti in relazione alla sicurezza alimentare di tali prodotti soprattutto su quello che potrebbe significare per gli addetti alla sicurezza alimentare di bar e ristoranti. L’ipotesi è quella di analizzare nello specifico il problema coscienti del fatto che, anche se è utile avere dolcificati a basso contenuto di calorie, non possiamo correre il rischio che la sintesi possa creare danni ancor più gravi dell’obesità.

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