HACCP e sicurezza alimentare: la normativa per le casette dell’acqua

Le cosiddette “casette dell’acqua” sono dei punti di distribuzione pubblica di acqua naturale (liscia o gassata) trattate con degli appositi filtri, che permettono ai cittadini di disporre di acqua potabile di qualità, che arriva direttamente dalla fonte e che se erogata a pagamento è proposta a prezzi estremamente convenienti rispetto a quelli di mercato.

La costruzione di casette dell’acqua è un fenomeno che ha riscosso grande successo e sono sempre più numerosi i punti di erogazione presenti sul territorio italiano.

Recentemente una circolare del Ministero della Salute ha però messo l’accento sull’importanza dell’aspetto igienico di questi punti di distribuzione equiparando le casette dell’acqua, in termini di normativa, a un vero e proprio pubblico esercizio.

I gestori di questi distributori sono considerati a tutti gli effetti operatori del settore alimentare poiché si occupano di “somministrazione di bevande” e, come tali, sono tenuti a seguire un piano di autocontrollo HACCP. La normativa sulla sicurezza alimentare si propone di tutelare la salute del cittadino e tale normativa va applicata anche ai distributori pubblici d’acqua ed è necessario che, come recita la circolare, “vengano individuati per ciascuna unità distributiva, i relativi punti critici di controllo e predisposte analisi di laboratorio che contemplino sia il mantenimento dei parametri relativi alla potabilità dell’acqua, sia del controllo di eventuali cessioni derivanti da materiali a contatto con l’acqua.”.